Cos’è il camera Tracking ?

I registi e in generale tutti coloro che hanno in mano una videocamera odiano stare fermi. Adorano fare carrellate verso eserciti in movimento o girare attorno al personaggio principale. Tutto tranquillo se il risultato è solo una ripresa live, un po meno facile se invece bisogna integrare alcuni componenti fatti in CGI e quindi dover usare del camera tracking. Se la macchina da presa si muove, anche la camera in cgi dovrà fare lo stesso per far sì che sia in perfetta sincronia con la camera reale. Altrimenti si vedrebbero tutti gli elementi digitali scivolare sulla ripresa reale e non sembrerebbero quindi bloccati sulla scena. Ci sono speciali software che si occupano quindi di risolvere la scena reale creandone la sua copia in digitale ( almeno del percorso della macchina da presa ).

Gli step del Camera Tracking.

Il camera tracking consiste in due parti. All’inizio la ripresa reale è analizzata dal software di camera tracking. Il software cerca di trovare punti ( pixel ) comuni tra i frame adiacenti di una ripresa e il tracca ( li segue ) per tutta la durata della ripresa. Questo produce un modello 3d del terreno della scena e cosi anche le informazioni di movimento della macchina da presa e/o videocamera. Una volta costruiti e corretti i movimenti di camera digitale e creato dei props in bassa risoluzione rispecchianti la scena reale, il tutto viene dato in pasto al resto del team di cgi. Gli artisti 3d useranno le informazioni e i modelli a bassa risoluzione del camera tracking per orientarsi all’interno della scena e quindi posizionare eventuali oggetti tridimensionali. E’ importantissimo che i dati siano corretti altrimenti gli oggetti sarebbero in posizioni errate rispetto alla ripresa reale e in più potrebbero anche avere dimensioni e visioni prospettiche errate. Lo sbaglio di un matchmover nello sviluppo del camera tracking distrugge tutto il lavoro nel resto della catena alterando e rendendo inutile tutto il lavoro di posizionamento oggetti e render. Una volta renderizzati gli oggetti digitali il materiale arriva al compositore il quale prenderà la scena reale e gli elementi di camera tracking e ne farà un bellissimo output.

Nel prossio articolo vedremo : Bluescreen

Cos’è il set extension ?

Se volete il vostro attore di fronte ad un mega astronave pargheggiata in deserto con un esercito alle sue spalle, non vorrete di certo spendere una infinità di denaro per costruire e progettare l’intera astronave. Meglio costruire un piccolo set, metterci nel mezzo l’attore ed estenderlo più in là mediante l’utilizzo della CGI ( set extension ). Per questo tipo di lavoro, il film viene digitalizzato ( scansionato dalla pellicola) e dato in pasto agli artisti 3d; questi ultimi modelleranno l’astronave e la collocheranno nella scena allineandola al piano e all’angolo della camera. Se la camera non è ferma, gli artisti effettueranno prima il matchmove della camera per ricreare il suo percorso in digitale. A questo punto un compositor prenderà il tutto e correggerà illuminazione e tonalità di colore per fondere il tutto perfettamente con il set extension.

Esempio di Set Extension

Nell’immagine soprastante è possibile vedere uno shot di Tron Legacy, in cui il protagonista si trova in un mondo tutto digitale. Invece di ricostruire interamente la struttura media props di scena, la produzione ha optato nel creare solo una piccola parte ed utilizzare il set extension. Le tende di colore blu rappresentano un modo per “bucare lo schermo” e costruire il set extension. Vedremo in seguito che alcuni software riescono a eliminare facilmente colori a tinta uniti in una immagine eliminando tutto ciò che è superfluo. I puntini che si vedono sul nastro blu invece rappresentano i trackers o marcatori. Questi ultimi aiutano i software di match move a risolvere abilmente la camera nel caso questa si muova all’interno del set extension. Una volta effettuata la ripresa, il dipartimento di CGI si occupa di creare il background, la città, il fumo. Alla fine del processo il compositore unirà tutti e quattro gli elementi: la ripresa originale, il set extension, le animazioni e il matt painting. Il tutto non solo è più economico ma permette al regista di avere esattamente la scena che ha in mente. L’importante è solo avere una giusta ripresa con i giusti bluescreen e i giusti trackers:  il regista potrà far apportare qualsaisi variazione al dipartimento di CGI e potrà qundi istruirli al meglio su cosa vorrà far vedere al posto delle tende blu.

Nel prossimo articolo vedremo: Camera Tracking

CGI – Computer Graphic Image

Spesso la funziona principale dei programmi di compositing è compositare oggetti CGI ( computer graphic images). Sia per una pubblicità o per un film di hollywood, CGI sono compositate su uno sfondo. Lo sfondo è di solito un video live, girato per un film o pubblicità, ma può essere anche una scena tutta digitale o un matte paint fisso o animato. Il compositore, senza considerare le sorgenti di tutti questi elementi, deve unire il tutto nel miglior modo possibile.

Cgi per creare dal nulla

Oggi giorno, la CGI va al di là di astronavi ed esplosioni. Grazie alle tecniche più recenti, è possibile creare una grande varietà di oggetti sintetici pronti per il compositing. Al di là di semplici oggetti, la CGI riesce a creare realistici capelli, peli, fuoco, nuvole e acqua. E’ ormai una tecnica comune usare la ” copia digitale” di attori in scene in cui l’impresa sarebbe troppo rischiosa o impossibile per qualsiasi stunt man. Alla fine è sempre il compositore ad avere il ruolo di unire ” l’analogico” e il CGI in modo straordinario.

Nel prossimo articolo vedremo cos’è il Set Extension.

Quando qualcuno crare un elemento in computer grafica, qualcun altro deve compositarlo. Posso esserci diversi tipo di tipologia di compositing. In un primo caso un elemento in computer grafica viene creato e successivamente compositato nella scena reale; in un secondo caso abbiamo bisogno di un set extension, tecnica in continua espansione nell’ambito cinematografico. In un terzo caso avremo bisogno anche di effettuare del matchmove, tecnica attraverso il quale è possibile ricostruire il movimento di camera e oggetti reali ponendoli all’interno di una scena totalemnte digitale: tutto questo analizzando i pixel delle immagini.

Nel prossimo articolo vedremo il compositing digitale in computer grafica.

Effetti visivi – VFX

Il compositing digitale è una parte essenziale degli effetti visivi di oggi ed è usato dappertutto: nei film, nelle pubblicità televisive, serie tv, ecc. Anche un film apparentemente senza effetti visivi ha invece delle modifiche digitali. Anche in una storia d’amore o fiction c’è sempre qualcosa nell’immagine da rimuovere o aggiungere: in un certo senso è questo che fanno gli effetti visivi, danno una mano nel raccontare una storia aggiungendo e togliendo elementi. In questo ambito il compositing digitale gioca un ruolo chiave. Gli elementi che aggiungiamo ad una immagine provengono da qualsisasi fonte, possiamo aggiungere un attore preso da una vecchia videocassetta o aggiungere una nave spaziale totalmente creata a computer in una scena reale. Potremmo persino aggiungere uno sfondo finto usando un matte painting realizzato con Adobe Photoshop.

Il ruolo dei compositor negli effetti visivi

Il compositore digitale è quella persone che si fa carico di unire tutti questi elementi, a prescindere da chi e come siano stati creati, creando un blend, un collage assolutamente realistico in cui ogni elemento si fonde perfettamente con gli altri. Lo scopo degli effetti visivi è infatti ingannare l’occhio, fargli credere che tutto ciò che vede sia stato ripreso o creato contemporaneamente in un singolo momento evitando di captare captare variazioni di grana,luminosità, contrasto,qualità. Il prodotto finale è come se tutti gli elementi fossero sotto la stessa luce, ripresi dalla stessa camera da presa. Il compositore è il primo e ultimo artista della produzione, lavora con gli altri membri ( pittori, coloristi, artisti 3D, art directors). Il bello degli effetti visivi è che se il team fa il suo lavoro egregiamente nessuno sia ccorgerebbe della presenza di effetti visivi nella pellicola, sarebbero cosi blendati in modo corretto da sembrare del tutto naturali.

Nel prossimo articolo vedremo: Computer Grafica